Seguire il Sentiero della Natura. Fare della propria Vita un'Opera d'Arte. Sognare per Credere. Un progetto di Francesca Salcioli

Arteterapia: quando la ricerca dice sì.

ricercaChe l’arte faccia bene è indubbio. In un certo senso, le sue potenzialità terapeutiche e maieutiche sono paragonabili a quelle della parola, essendo entrambe codici di linguaggio, verbale e non verbale-creativo. In generale, le peculiarutà terapeutiche del linguaggio e della comunicazione (su cui si basa anche la pet therapy, con la centralità della relazione con l’animale) offrono risultati cospicui ed affascinanti. Tanto cospicui e reali da entrare stabilmente all’interno di strutture ospedaliere: pensiamo ad esempio alla Bottega dell’Arte, atelier stabile dell’Ospedale Fatebenefratelli di Brescia, o alla Scuola di Artiterapie dell’Ospedale Niguarda di Milano.

Se, nell’esperienza pratica, i risultati dell’arte in termini di salute sono evidenti (pensiamo che la musicoterapia è utilizzata in ambito psichiatrico da almeno quattrocento anni), negli ultimi anni anche la ricerca ha più volte confermato le potenzialità terapeutiche della creatività e dell’espressione artistica. Ad esempio, uno studio pubblicato nel 2010 sul Journal of Allergy & Clinical Immunology ha dimostrato l’efficacia dell’arteterapia nel trattamento pediatrico dell’asma. Nel 2008 una ricerca dell’Università di Granada ha testimoniato i benefici dell’arte nel trattamento di patologie psichiatriche in fase acuta. E già al 2006 risale uno studio del Northwestern Memorial Hospital di Chicago, che ha confermato l’efficacia dell’arteterapia nel ridurre i sintomi correlati ad ansia e dolore, in pazienti oncologici. E che l’arte faccia bene è assicurato anche dalla norvegese University Of Science and Tecnology di Trondheim che, in uno studio del 2011, dimostra una riduzione dell’ansia e della depressione, in concomitanza con piccoli lavori creativi o contemplazioni artistiche.

Anche il mondo della ricerca si mobilita quindi per raccontare il “come” e il “quanto” di questi risultati che, seppur difficilmente misurabili (come in tutte le scienze umane, per natura non esatte), sono indubbiamente visibili e tangibili sul campo, dove la medicina incontra l’arte per offrire opportunità di maggiore salute e benessere per il paziente e, soprattutto, per la persona.

Foto di Billy Alexander.

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