Seguire il Sentiero della Natura. Fare della propria Vita un'Opera d'Arte. Sognare per Credere. Un progetto di Francesca Salcioli

Expressio: il caffè si fa arte e condivisione.
Il desiderio è espresso.

Il caffè, protagonista speciale della cultura triestina, diventa occasione di incontro, sperimentazione e arte in Expressio – Coffee Art, percorso multisensoriale a favore di un’esperienza innovativa, creativa e visionaria di questa bevanda amatissima, regina delle nostre pause e confidenze in compagnia, il cui solo pensiero e ricordo aromatico è capace di evocare sensazioni di rilassamento, condivisione, piacere.

Il primo appuntamento di Expressio – proposto dall’Associazione Nidra all’interno del progetto Le Buone Arti – è stato ospitato presso il Bistrot Pi Greco in Via Valdirivo 42/a, in centro a Trieste. I partecipanti, sono stati invitati a sedersi e condividere un caffè molto speciale, sperimentandosi in tre “tappe iniziatiche” di Coffee Art, fatte di macchie, immaginazione, tatto, aroma e gusto.

La prima tappa del percorso mutisensoriale ha proposto un’intima immersione nel proprio immaginario attraverso la pratica del cafferello, ovvero l’acquerello al caffè, realizzato a mano libera, con una tazzina di espresso caldo e fondi di caffè, sul tema dei desideri più profondi dell’anima. Nel cafferello la tazzina del caffè si fa speciale tavolozza fatta di colori bruni e caldi che, con il loro aroma speciale, favoriscono il rilassamento e al contempo l’immaginazione.

La seconda tappa del percorso multisensoriale ha previsto una meditazione condivisa e silenziosa sui propri desideri, in un mandala di chicchi di caffè a diversa tostatura e colore, dove il piacere del tatto, dell’udito e dell’olfatto – stimolati dal poter toccare i grani di caffè, apprezzarne il suono caldo fra le dita, nonché le differenze d’aroma – è in grado di approfondire le nostre sensazioni e la capacità immaginativa. Alla fine del mandala i partecipanti sono stati invitati a raccogliere alcuni grani di caffè, utilizzati per la creazione del disegno condiviso, in un sacchettino personale di stoffa, per portarlo con sé quale memoria tattile, uditiva e olfattiva dell’esperienza condivisa e dei propri desideri stessi.

La terza e ultima tappa di Expressio ha infine proposto una sperimentazione giocosa della caffeomanzia, antica tecnica divinatoria di probabile origine mesopotamica, basata sull’interpretazione dei fondi di caffè. In quest’ultima fase i partecipanti hanno potuto conoscere le classiche tecniche divinatorie di preparazione e lettura delle immagini, al fine – in questa circostanza – di un’applicazione più leggera, artistica e contemporanea, sempre correlata alla coltivazione e realizzazione dei propri desideri. La terza tappa, per il ritorno alla parola e alla verbalità nonché per il coinvolgimento giocoso del gusto e la fantasia nelle interpretazioni delle forme, ha favorito lo scambio, la condivisione e il sorriso fra i partecipanti, che si sono ritrovati infine a sorseggiare il proprio caffè, parlando di sogni e futuro, come semplici amici al bar, o in un tipico caffè letterario triestino.

Una piacevole degustazione di baklava, tipico dessert della tradizione balcanica, ha concluso dolcemente l’incontro, delineando Expressio come un’esperienza creativa condivisa ma al contempo molto personale e soggettiva, fatta di momenti di introspezione intima e silenziosa e momenti di condivisione leggera, dove una bimba di quattro mesi può infilare le manine curiose in una bacinella di chicchi tostati mentre qualcuno può riprendere in mano un pennello, salutato tanti anni prima su un banco di scuola. Ma soprattutto un’esperienza di piacere, di colori caldi, aromi intensi e mani che si sfiorano su un unico mandala. E indugiano anche loro nella bacinella di chicchi tostati perché, semplicemente, il piacere non ha età.

Grazie ai partecipanti del primo incontro, Expressio – Coffee Art ha potuto donare un’ora di laboratorio a Trieste Città dell’Arteterapia, progetto di diffusione dell’arte a scopo terapeutico, sociale e maieutico nel territorio triestino, patrocinato dal Comune di Trieste, che ha sempre bisogno di nuovi volontari e nuovi fondi per portare i propri laboratori nelle scuole, case di riposo, centri diurni e ospedali. In questo caso, sono arrivati fondi di caffè. Il desiderio è espresso.

 

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